Negli ultimi anni, le mie azioni artistiche si sono direzionate sempre più ad ambiti sociali.
A questi mi sono avvicinata con responsabilità e attenzione, con lo sguardo curioso di chi vuol imparare oltre che portare sapere.
Studio e Imparo al contempo.
Ogni dispositivo artistico è strumento, campo di indagine e traduzione di ritorno della ricerca.
Così ho sentito che era arrivato il momento di dare un nome a questa postura e alle pratiche che ne scaturiscono.
P.A.R.C.A. Non è una compagnia. Non è un collettivo.
É un approccio, una visione, che si radica nella concretezza attraverso:
Pratiche Artistiche Relazionali in Chiave Antropologica.
Parca come la divinità romana che intrecciava i fili dei destini umani,
poiché crea relazioni e si nutre di questo scambio.
Parca in quanto sobria, semplice,
non perché banale ma perché a disposizione di tutti.
Così io e Giorgia Ponticello abbiamo immaginato un logo che raccontasse questa visione:
Un filo che si dipana
L’onda generata da un gesto di cura
L’artigianalità del fare con le mani e col corpo
I cerchi in cui le mie pratiche si sviluppano
Sono parte di PARCA Gocce – Rituale di Comunità e ZETA, come gli ultimi