
Gabriella Ghermandi è una cantora. “Figlia”del colonialismo italiano in Etiopia, ha raccolto l’invito dei venerabili anziani di casa e si è fatta ponte tra due mondi e due culture. Lo fa attraverso la parola: scritta, narrata, cantata. Atse Tewodros è un progetto ambizioso quanto necessario. Quando l’ho visto in scena per la prima volta diversi anni fa ne sono rimasta rapita e quando Gabriella mi ha chiamata per registrare una delle tracce del nuovo album ne sono stata profondamente onorata. Ancora di più perchè si trattava di un brano in amarico dedicato alla prima donna, Lucy, e alla nascita della parola, scaturita dal battito del suo cuore e dal fango.

